Salve Professore,
ho letto un articolo che parla di liposuzione e di una nuova tecnologia laser. Glielo riporto per intero… “Una nuova tecnologia laser, abbinata alla lipoaspirazione, permette di eliminare più grasso alla volta e garantisce tessuti più tonici rispetto alla semplice lipoaspirazione chirurgica. La tecnologia impiega un laser termico ad ultrasuoni ed è stata presentata al congresso annuale della Society of Interventional Radiology di New Orleans. Sperimentata su 2.183 soggetti, 75% donne e 25% uomini, in varie aree grasse del corpo, dal collo alle braccia, dalle maniglie dell’amore alla pancia e alle cosce la metodica e’ stata messa a confronto con la lipoaspirazione chirurgica e ha dato risultati migliori. «Quando effettuata con il laser, la lipoaspirazione è meno invasiva, richiede ricoveri molto più veloci ed asporta più grasso alla volta, ma soprattutto stimola la produzione di nuovo collagene, che è la proteina responsabile della tonicità e della compattezza della pelle», spiega il direttore dello studio. «Il calore del laser, infatti, provoca una contrazione dello stesso collagene che restringe così anche il tessuto cutaneo eliminando il rischio più temuto conseguente alla liposuzione chirurgica, ovvero il cedimento della pelle superficiale. Questo effetto collaterale si nota soprattutto quando si aspira il grasso dall’addome, ma in questo modo otteniamo invece un eccellente effetto ‘sculpting’ con rassodamento della pelle. Il nuovo laser emette calore solo in aree circoscritte e non scotta i tessuti».
Mi può dare la sua opinione in merito?
Gentile Signora,
la mia opinione è che si tratti di quella che comunemente si chiama “un’americanata”, nel senso che la maggiore efficacia della liposuzione laser-assistita nello sciogliere i grassi rispetto a quella normale è stato dimostrato da Dressel verso la fine degli anni Ottanta. Io stesso ho pubblicato un articolo nei primi anni Novanta, assieme a Luciano Donnini, riportando la nostra sperimentazione: sui pazienti in questione abbiamo usato su un lato solo la lipoaspirazione, mentre sull’altro lato abbiamo applicato la lipoaspirazione laser-assistita. A parte la qualità indubbiamente migliore del risultato di quest’ultima tecnica, fu interessante paragonare il contenuto delle due provette. In una, quella contenente il risultato della semplice lipoaspirazione, trovammo grasso e sangue; nell’altra olio e plasma, perché il laser aveva sciolto preliminarmente il grasso, favorendone l’aspirazione, e tappato i piccoli vasi, riducendo il sanguinamento.
Il ricercatore che sostiene di aver messo appunto un laser nuovissimo di tipo termico (le faccio presente che il 99% dei laser impiegati in questa tecnica sono termici) non ha fatto nient’altro che scoprire l’acqua calda!
La metodica però, tengo a precisare, è comunque poco usata, per motivi soprattutto pratici: la fibra ottica che trasporta il laser è fragile, si sporca facilmente e va continuamente pulita altrimenti non trasmette, e questo in sala operatoria è una difficoltà di non poco conto.