Intervista a R. S. Maggio 2016

 

Questa è la storia narrata dal padre di R. Una storia di lotta, disperazione e speranza. La storia di una famiglia che non si è mai arresa, di un figlio, che ha sempre sognato una vita migliore!

Trent’anni fa all’ospedale ci consigliarono di portare mio figlio a Genova o a Roma per delle visite specialistiche e approfondite visto che lui, che allora aveva due anni, nonostante non avesse alcun sintomo evidente, quando si alzava in piedi cadeva a terra e non riuscivamo a capire il perché. Lo portammo a Genova e all’inizio non volevano ricoverarlo in quanto risultava sano, ma grazie alla nostra insistenza fu ricoverato per tre mesi e sottoposto a vari esami ed analisi, ma non avendo riscontrato nulla, fu dichiarato sano come un pesce e rispedito a casa. A distanza di quindici giorni dopo una risonanza fatta a Bologna ci fu la scoperta. Mi fecero accomodare e mi dissero che mio figlio aveva un tumore al bulbo, in pratica localizzato dove finisce il midollo spinale ed inizia il cervello. Scoprimmo che le analisi precedenti, quindi, si erano concentrate solo a livello cranico, mentre purtroppo il problema era più in basso. Dettero a mio figlio due mesi di vita e la scelta era quella tra operare oppure aspettare. Decidemmo di operarlo, ma dalla sala operatoria mio figlio è uscito totalmente paralizzato e rimase un mese in rianimazione intensiva intubato perché non riusciva nemmeno a respirare. Dopo un mese iniziò nuovamente a respirare, ma riusciva solo a muovere gli occhi. A distanza di un anno, dopo essere tornati a casa, siamo ripartiti per andare in America dove ad operarlo sarebbe stato il dottor Epstein famoso in tutto il mondo e considerato da tutti il migliore in questo campo. L’operazione fu perfetta. Poi mio figlio, quasi 30 anni dopo, fu bravissimo a informarsi tramite internet di questa nuova terapia laser che poteva dare una luce al nostro cammino. Una volta arrivati il Professor Longo mise subito in chiaro che avrebbe effettuato una settimana di terapia laser su mio figlio e, una volta terminata, se avessimo visto dei risultati visibili e concreti avremmo continuato la terapia. Al termine della settimana effettivamente ci furono dei piccoli risultati: mio figlio aveva una regolarità intestinale che prima non aveva mai avuto, quindi tornammo per proseguire la terapia…“.
Quello che è successo dopo e’ storia contemporanea, una storia che ha riportato il sorriso e ha insegnato a tutti a non arrendersi!
Da evidenziare le vittorie nella vita di questo grande eroe a molti sconosciuto, ovvero un’istruzione normale, una vita con tanto affetto intorno a lui e soprattutto con tanta stima ricevuta da parte di chi lo ha incontrato. Chapeau.

Torna in alto